Gli italiani nei mesi della “non belligeranza”

Quando nel settembre del 1939 la Germania nazista scatenò di fatto la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia fascista e guerriera si chiamò inaspettatamente fuori proclamando la "non belligeranza". Sulle ragioni che spinsero il duce nove mesi dopo a trascinare l'Italia nell'avventura bellica sono state scritte pagine esaurienti. A ben guardare però, sull'atteggiamento degli italiani si trova molto poco.
L'obiettivo di questo libro è quello di fare luce su tale argomento, lasciando sullo sfondo gli avvenimenti e le ragioni che portarono alla decisione tutta mussoliniana di entrare in guerra. Sono gli italiani al centro dell'indagine, le loro ansie, i loro sentimenti, le loro aspettative.
Gli italiani volevano la guerra? Vi era ancora una sorta di sintonia tra loro e Mussolini? Le incertezze, che ci furono e sono evidenti in questi mesi, sono veramente il segnale inequivocabile di un diffuso dissenso prima dei disastrosi fatti bellici in Grecia, in Africa, in Russia? Le risposte a queste domande sono assai meno scontate di quanto si pensi.