Simone Weil e Francesco D’Assisi
Anarchici o mistici?
34,00 €
Ipotizzare un parallelo tra il pensiero weiliano e la testimonianza francescana, tentare di stabilire un legame tra la filosofa francese e il Santo patrono d’Italia – vissuti a oltre sette secoli di distanza l’uno dall’altra – può apparire insolito e singolare. L’idea scaturisce dalla casuale scoperta di notevoli – quanto inattesi – elementi di affinità del loro pensiero e delle loro testimonianze di vita vissuta. Le analogie riscontrate sono tali da produrre l’azzeramento del gap temporale che li separa. Simone Weil e Francesco d’Assisi condividono, nel pensiero come nella vita, una concezione profondamente antropologica: all’uomo conferiscono rispetto e dignità, lo elevano a livello sacrale quale immagine di Dio, partecipe della perfetta armonia del creato. L’uomo, la natura, il cosmo, Dio: è un percorso ascetico che, lungi dal separare materia e spirito, fa della materia un tramite verso l’unione mistica con Dio. Il misticismo di Francesco e di Simone non si manifesta nell’isolamento di un eremo o di una cella monacale, ma si compie nel mondo, nel contatto quotidiano con gli umili e con i sofferenti, con quei piccoli di evangelica memoria che il Padre celeste ha reso destinatari della Rivelazione. Li accomuna l’amore per l’uomo, soprattutto se disprezzato, reietto e oppresso, un amore che è partecipazione empatica, condivisione, accoglienza fraterna. In tale visione il lavoro diviene mezzo elettivo per stabilire un contatto col mondo e partecipare alla vita dell’universo, in tutta la sua bellezza, nella gioia e nel dolore, senza altra finalità che non la contemplazione di questa piena armonia. Il misticismo della Weil e dell’Assisiate costituisce, a nostro avviso, il punto culminante di un itinerario che ha il suo avvio nell’anarchismo; esso si esplicita in una triplice accezione: qualifica Simone e Francesco quali ‘amanti dell’impossibile’, li conferma avversi alle gerarchie e ai sistemi di potere sociale che incarnano l’etica di potenza, ne esprime, infine, la contrarietà ad ogni idolatria dell’Io. È sorprendente l’attualità e la capacità profetica del loro pensiero che si proietta oltre la dimensione del tempo e dello spazio per rivolgersi all’uomo universale. Giunta a un livello ormai avanzato nella stesura del presente lavoro, colsi la singolare e inattesa coincidenza: cadono, proprio in questo anno, le duplici ricorrenze dell’ottavo centenario di fondazione dell’ordine francescano (16 aprile 1209) e del primo centenario della nascita di Simone Weil (3 febbraio 1909).
L'Autrice
Anna Rita Innocenzi, docente di discipline giuridiche ed economiche, è autrice di varie pubblicazioni in materia giuridico-economica e delle scienze della formazione. Si è a lungo interessata alle problematiche relative al diritto sindacale e del lavoro. In particolare ha affrontato la questione della privatizzazione del pubblico impiego e dell’applicabilità degli istituti del diritto privato alla Pubblica Amministrazione, nonché della connessa tutela giurisdizionale.
Anno: 2009
Pagine: 368
Formato: 14 x 20 cm
Peso: 431 g
Colore: B/N
Copertina: Morbida
Legatura: Brossura
Lingua: Italiano
ISBN: 9788861343375
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