Giornalismo d’inchiesta
Modelli storici e tecniche di scrittura:
la sfida della qualità nell’era digitale
€20.00
Si possono, nell’era del giornalismo digitale, realizzare inchieste credibili, accurate, libere da condizionamenti? L’overdose di notizie, cui siamo quotidianamente sottoposti, si concilia con la qualità dell’informazione? Possiamo evitare che la verità anneghi nel grande mare della rete in cui tutto si mescola e si confonde? Questo libro prova a dare una risposta partendo dalla presa d’atto che l’inchiesta, genere nobile del giornalismo, vive una fase di difficoltà, acuita dall’aggravio di lavoro in redazioni sempre più falcidiate dalla crisi della carta stampata. Alle opportunità offerte dagli sterminati archivi online oggi a disposizione, fa da contraltare il pericolo di non riuscire a distinguere il vero dal falso e di finire per dare più peso allo strumento tecnologico, rispetto alla notizia in sé. Eppure, che il giornalismo tradizionale sia in grado di continuare a giocare il suo ruolo è stato paradossalmente dimostrato proprio da WikiLeaks che si è affidata alle grandi testate internazionali per decifrare le centinaia di migliaia di documenti riservati in suo possesso. In una ricerca costante dei valori fondanti del fare informazione, il libro propone la rilettura dei modelli storici del giornalismo d’inchiesta, dai muckraker della New York a cavallo tra Ottocento e Novecento, alle indagini sotto copertura di Nellie Bly, al Watergate, all’inchiesta di Tommaso Besozzi che smontò la verità ufficiale sull’uccisione del bandito Giuliano. Fino ad arrivare ai tanti cronisti italiani che hanno perso la vita a causa delle loro inchieste, da Giancarlo Siani a Ilaria Alpi. Esempi di giornalismo che non sono fini a sé stessi, ma servono all’autore per riscoprire i meccanismi complessi dell’inchiesta e adattarli alla tumultuosa rivoluzione digitale in atto: dal lavoro sul campo al rapporto corretto con le fonti, dalle tecniche di scrittura fino ai vincoli giuridici e deontologici che stanno alla base del giornalismo tout court. Il tutto senza perdere mai di vista l’obiettivo di offrire alla pubblica opinione strumenti di interpretazione della realtà qualitativamente elevati, credibili e imparziali.
Ottavio Mancuso, è nato a Catanzaro e vive a Roma. Laureato in Scienze Politiche, ha maturato la sua esperienza giornalistica all’agenzia di stampa Agi, di cui è stato caporedattore centrale. In precedenza, come responsabile del servizio Economico, ha seguito i vertici finanziari internazionali, le assemblee del Fmi e le riunioni dei capi di Stato e di governo del G7. È stato insignito dal capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica, per meriti acquisiti nel campo dell’informazione, in occasione del passaggio dalla lira all’euro. Dal 2022 insegna Giornalismo d’inchiesta alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma.
Anno: 2022 | Pagine: 144 | Formato: 14×20 cm |
Peso: 158 g | Colore: B/N | Copertina: Morbida |
ISBN cartaceo: 9788833654966 |
Si possono, nell’era del giornalismo digitale, realizzare inchieste credibili, accurate, libere da condizionamenti? L’overdose di notizie, cui siamo quotidianamente sottoposti, si concilia con la qualità dell’informazione? Possiamo evitare che la verità anneghi nel grande mare della rete in cui tutto si mescola e si confonde? Questo libro prova a dare una risposta partendo dalla presa d’atto che l’inchiesta, genere nobile del giornalismo, vive una fase di difficoltà, acuita dall’aggravio di lavoro in redazioni sempre più falcidiate dalla crisi della carta stampata. Alle opportunità offerte dagli sterminati archivi online oggi a disposizione, fa da contraltare il pericolo di non riuscire a distinguere il vero dal falso e di finire per dare più peso allo strumento tecnologico, rispetto alla notizia in sé. Eppure, che il giornalismo tradizionale sia in grado di continuare a giocare il suo ruolo è stato paradossalmente dimostrato proprio da WikiLeaks che si è affidata alle grandi testate internazionali per decifrare le centinaia di migliaia di documenti riservati in suo possesso. In una ricerca costante dei valori fondanti del fare informazione, il libro propone la rilettura dei modelli storici del giornalismo d’inchiesta, dai muckraker della New York a cavallo tra Ottocento e Novecento, alle indagini sotto copertura di Nellie Bly, al Watergate, all’inchiesta di Tommaso Besozzi che smontò la verità ufficiale sull’uccisione del bandito Giuliano. Fino ad arrivare ai tanti cronisti italiani che hanno perso la vita a causa delle loro inchieste, da Giancarlo Siani a Ilaria Alpi. Esempi di giornalismo che non sono fini a sé stessi, ma servono all’autore per riscoprire i meccanismi complessi dell’inchiesta e adattarli alla tumultuosa rivoluzione digitale in atto: dal lavoro sul campo al rapporto corretto con le fonti, dalle tecniche di scrittura fino ai vincoli giuridici e deontologici che stanno alla base del giornalismo tout court. Il tutto senza perdere mai di vista l’obiettivo di offrire alla pubblica opinione strumenti di interpretazione della realtà qualitativamente elevati, credibili e imparziali.
Ottavio Mancuso, è nato a Catanzaro e vive a Roma. Laureato in Scienze Politiche, ha maturato la sua esperienza giornalistica all’agenzia di stampa Agi, di cui è stato caporedattore centrale. In precedenza, come responsabile del servizio Economico, ha seguito i vertici finanziari internazionali, le assemblee del Fmi e le riunioni dei capi di Stato e di governo del G7. È stato insignito dal capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica, per meriti acquisiti nel campo dell’informazione, in occasione del passaggio dalla lira all’euro. Dal 2022 insegna Giornalismo d’inchiesta alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università La Sapienza di Roma.
Anno: | Pagine: | Formato: |
Peso: | Colore: | Copertina: |
ISBN cartaceo: |
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